Tra i miti e le leggende che rendono il Salento una terra affascinante e misteriosa, quella della Torre del Serpe è una delle più suggestive. Questa antica torre di avvistamento, situata sulla costa di Otranto, non è solo un simbolo della città, ma è anche protagonista di un racconto ricco di mistero e tradizione.

La sua storia si intreccia con il territorio, il mare e la cultura locale, offrendo ai visitatori un viaggio indietro nel tempo, tra realtà e immaginazione. Scopriamo insieme la leggenda che avvolge la Torre del Serpe e le sue origini.

Un’antica torre di avvistamento

La Torre del Serpe si erge su una scogliera che domina la costa di Otranto, una posizione strategica che, in passato, permetteva di monitorare il mare e avvistare eventuali invasioni. Come molte altre torri di avvistamento sparse lungo il litorale pugliese, anche questa fu costruita per difendere la costa dalle incursioni dei pirati e delle flotte ottomane. Otranto, infatti, fu a lungo un importante baluardo contro le invasioni dal mare, e le torri costiere erano essenziali per avvertire la popolazione in caso di pericolo.

Ma ciò che rende la Torre del Serpe unica è la leggenda che la circonda, un racconto che ha affascinato generazioni di abitanti e viaggiatori, tramandato di bocca in bocca fino ai giorni nostri.

La leggenda del Serpente

Secondo la leggenda, la Torre del Serpe prende il nome da un enorme serpente che viveva al suo interno. Si dice che la torre ospitasse un faro che guidava le navi lungo la costa durante la notte, ma ogni volta che il faro veniva acceso, il serpente usciva dalla sua tana per spegnere la fiamma bevendo l’olio che alimentava la lanterna. Questo comportamento portava molte navi a naufragare lungo le coste di Otranto, ingannate dall’assenza del faro che avrebbe dovuto guidarle al sicuro.

La popolazione locale, impaurita dalla presenza di questo enorme rettile, tentò più volte di scacciare o uccidere il serpente, ma ogni tentativo fallì. Il serpente era considerato invincibile e il suo potere sembrava essere legato alla torre stessa. Alcune versioni della leggenda raccontano che il serpente fosse in realtà una creatura inviata dalle divinità per punire la città o che fosse il guardiano di un antico tesoro nascosto proprio all’interno della torre.

Simbolismo e mistero

La leggenda della Torre del Serpe è ricca di simbolismi. Il serpente, in molte culture, rappresenta il ciclo della vita, il rinnovamento, ma anche il pericolo e l’inganno. La sua presenza in una torre di difesa può essere interpretata come un monito contro la vanità umana e la presunzione di poter controllare la natura e il destino.

Anche la fiamma del faro, spegnendosi continuamente, rappresenta la fragilità della vita umana di fronte alla forza del mare e degli elementi naturali. Questo contrasto tra il tentativo dell’uomo di proteggersi e la potenza della natura rende la leggenda ancora più affascinante e suggestiva.

Una visita alla Torre del Serpe oggi

Oggi, la Torre del Serpe è uno dei simboli di Otranto e attira numerosi visitatori curiosi di scoprire di persona il luogo dove si dice sia vissuto il misterioso serpente. Sebbene la torre non sia più in funzione e il tempo abbia lasciato i suoi segni, il fascino del sito rimane intatto. La torre è facilmente raggiungibile dal centro di Otranto, attraverso un sentiero che offre una splendida vista sul mare e sulla costa adriatica.

Visitare la torre al tramonto è un’esperienza magica: i colori del cielo che si riflettono sul mare, uniti alla suggestione della leggenda, creano un’atmosfera unica e irripetibile. Se ami la fotografia, questo è uno dei luoghi perfetti per immortalare scorci suggestivi del Salento.

Altri miti e leggende di Otranto

Se la Torre del Serpe ha solleticato la tua curiosità, sappi che Otranto è una città ricca di storia e di altre leggende. Il suo castello, ad esempio, è protagonista di storie di fantasmi e antichi cavalieri, mentre la cattedrale custodisce un mosaico enigmatico che, secondo alcuni, racchiude segreti millenari.

Otranto stessa è una città sospesa tra passato e presente: il suo centro storico, con le strette viuzze acciottolate e le mura imponenti, racconta di un tempo in cui la città era un baluardo contro le invasioni, ma anche un crocevia di culture e civiltà diverse.

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