Sono davvero moltissime le cose da vedere in Salento, la propaggine meridionale della Puglia: è una terra plasmata dalla storia, che molti monumenti mostra ai visitatori, tra chiese, palazzi nobiliari, castelli e vecchie costruzioni rurali come le pajare, i frantoi ipogei e le masserie.
La stessa cornice paesaggistica, fatta di mare cristallino, spiagge bianche e distese di ulivi, rende il Salento un luogo tutto da scoprire, anche quei posti meno conosciuti ma allo stesso modo imperdibili.
Tra questi c’è La Cutura, uno dei più importanti giardini botanici d’Italia, situato a Giuggianello, nel cuore del Salento, a soli 14 Km da Otranto e a 36 km da Lecce.
Giuggianello e il giardino botanico La Cutura
Il nome del borgo Giuggianello pare derivi dall’antica presenza di un boschetto di giuggioli o molto probabilmente da Giugianus, un centurione romano che, dopo aver sconfitto i Messapi, si stabilì in questo angolo di Salento.
Giuggianello è famoso per le memorie preistoriche presenti sul suo territorio, dal Menhir Polisano al Dolmen Stabile risalente al II millennio a.C., tra i più belli di quelli presenti in Salento, fino ai Massi della Vecchia: si tratta di una grossa pietra calcarea che, secondo Aristotele, sarebbe legata al leggendario Ercole e alla sua lotta con i giganti.
C’è però un altro motivo per il quale visitare Giuggianello ed è rappresentato dal giardino botanico La Cutura: si estende su una superficie di circa 35 ettari e occupa quello che un tempo era un’antica tenuta di campagna dell’800.
Il nome, alquanto curioso, deriva dalla parola cute e rimanda alla presenza della pietra, elemento molto presente in questo giardino voluto da Salvatore Cezzi. L’uomo, natio del Salento e grande amante sin da bambino del mondo della botanica, ereditò da sua nonna, di origine spagnola, questa tenuta rurale e pensò bene di farla diventare un giardino. Il Cezzi, nel corso dei suoi tanti viaggi in giro per il mondo, aveva l’abitudine di portare in Italia specie vegetali provenienti da ogni angolo del pianeta: decise così di dare vita a La Cutura, visitabile oggi previa prenotazione.
Questo giardino botanico si caratterizza per la particolare varietà di piante, da quelle officinali a quelle esotiche fino agli agrumeti: non manca la serra, che accoglie quelle piante tropicali che Salvatore Cezzi tanto amava.
Nel giardino si trovano anche un Ristorante, dove gli ospiti potranno assaporare le tipicità gastronomiche salentine e poi uno spazio adibito alla vendita di piantine, il souvenir perfetto per ricordare questo gioiello bucolico nel cuore del Salento.
Alla scoperta de La Cutura
La Cutura è un luogo dove tutti riescono a trovare un contatto con la natura, anche con quella legata a lande lontane: ad esempio la Serra, costruita in policarbonato e in ferro e situata proprio all’ingresso del giardino, accoglie più di 2000 piante tropicali. Queste specie vegetali, tra cui moltissimi cactus, godono del microclima creato all’interno, umido e caldo.
Una bassa cinta muraria racchiude invece il Giardino Roccioso che, tra cactacee, opunzie e agavi, regala ai visitatori la tipica atmosfera delle lande sudamericane. L’Antico Egitto viene invece rievocato dal Laghetto Naturale: si tratta di un piccolo bacino naturale addolcito dalla presenza di ninfee, iris, giacinti, bambù e soprattutto papiri.
La macchia mediterranea caratterizza invece il Giardino Mediterraneo Salentino dove si può passeggiare lungo siepi geometriche, tra profumatissimi timo, mirto, corbezzoli, olearie, ginepri, ginestre e conifere. Il Giardino dei Semplici è stato realizzato invece per ricordare gli antichi orti delle Abbazie dove i monaci coltivavano quelle piante (dalla canfora alla malva fino alla menta) utilizzate, all’epoca, per curare al meglio le malattie.
Altrettanto belli sono poi il Bosco di Lecci, con querce secolari sotto le cui fronde si cela un sottobosco ricco di funghi, il Roseto e poi il Giardino Segreto: per accedere a quest’ultimo bisogna superare una cancellata e poi una scalinata in pietra. È qui che sono custodite le piante più preziose, rare e anche delicate, come ad esempio le Eritrine, le conifere nane, i Palmizi e quelle piante che regalano frutti esotici: il percorso nel Giardino Segreto si conclude al cospetto di una cava in tufo con agrumeti e felci.
Non di rado il giardino botanico di Giuggianello ospita animali che potranno allietare anche i più piccoli, dai daini ai cavalli fino ai cigni neri.
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